Nonostante i numeri sull’elettrico non siano positivi la Commissione Ue non fa retromarce sul Green Deal. A parlare è Teresa Ribera, vicepresidente della Commissione.
Teresa Ribera fa le veci di Ursula von der Leyen e ha consegnato due deleghe di una importanza capitale: Green Deal e Competitività. La 57enne spagnola sta cercando di lottare per evitare modifiche al Green Deal.

Il Patto verde europeo è un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. L’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea entro il 2030 non attende. La scopo generale del Patto Verde europeo è rendere l’Unione europea il primo “blocco climaticamente neutro” entro il 2050. L’Ue intende finanziare le politiche stabilite nel Patto Verde.
A Roma la leader Ribera ha avuto un incontro con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. La Vicepresidente esecutiva della Commissione europea ha assicurato che la diversità di vedute tra Roma e Bruxelles è ampia: “Non c’è opposizione (da parte dell’Italia, ndr) al Green Deal. Il punto è come lavorare insieme e ridurre le barriere e le difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi climatici. In più, quando parliamo di competitività non possiamo ignorare il principale driver del mercato: la corsa per le tecnologie pulite”. Le prole riportate su Open lasciano presagire l’indirizzo già affermato dalla Von Der Leyen.
Ribera non favorevole ai biocarburanti
La dead line del 2035 sul ban alle auto elettriche si sta avvicinando. Il provvedimento chiede di fatto ai costruttori di concentrare tutte le proprie risorse sulla produzione di automobili a zero emissioni. E i biocarburanti? “Nel regolamento europeo stiamo facendo un dialogo con tutte le imprese del settore per aggiornare il piano d’azione sull’auto, ma per ora non c’è alcun cambiamento”, ha risposto Ribera come riportato su Open.

Ribera ha assicurato che la Commissione europea ha “creato una task force per fornire più trasparenza nel mercato dell’energia, soprattutto in quello del gas naturale” e che sta facendo il massimo perché “il mercato del gas naturale sia chiaro e trasparente”. Sono tante le criticità che l’Italia si troverà ad affrontare. Non siamo un Paese pronto alla transizione green. Vi saranno numerose polemiche a livello europeo, ma ci ragiona su più velocità. L’Ue dovrebbe prendere per mano i Paesi più deboli. Stanno, invece, arrivando delle decisioni severe che metteranno ancor più in crisi i player del mercato e gli automobilisti.