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Ferrari, scattano le polemiche a Maranello: problemi per gli operai, ora c’è la protesta

La Ferrari è un’azienda al top per quanto riguarda vendite e fatturati, ma ciò non sembra soddisfare i lavoratori. Coloro che sono dipendenti del Cavallino reclamano delle condizioni di lavoro e stipendi più adeguati.

Il mercato dell’auto soffre e le tensioni tra lavoratori e case costruttrici sono all’ordine del giorno, ma mai ci saremmo aspettati che un qualcosa del genere potesse accadere in Ferrari. Come spesso si sottolinea, la casa di Maranello è in forma smagliante e le vendite ed i fatturati aumentano di anno in anno, con una gamma sempre più desiderata dai clienti di tutto il mondo.

Ferrari – Yokohama.it

La Ferrari, nel 2023, ha superato per la prima volta il miliardo di euro di utile netto, un dato rinforzato anche nel 2024, e che sembra destinato a crescere ulteriormente. Proprio per via di una ricchezza aziendale in costante crescita, i lavoratori iniziano a pretendere aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro, ed hanno deciso di farsi sentire scioperando nel corso degli ultimi giorni. Le tensioni a Maranello hanno fatto discutere e non poco in queste ore, e per John Elkann non si tratta di una situazione di semplice gestione.

Ferrari, le ragioni dello sciopero dei dipendenti

Nella mattinata del 14 di maggio scorso, i dipendenti di casa Ferrari hanno indetto uno sciopero di 4 ore effettuando attività di volantinaggio, nelle sedi di Maranello e nello stabilimento Scaglietti di Modena. In accordo con le donne e gli uomini dell’azienda emiliana, erano presenti anche la Rsa e la Fiom Cgil, uniti nel raggiungimento degli obiettivi dei dipendenti, evidentemente non soddisfatti degli stipendi in relazione con gli introiti del Cavallino.

Lavoratori Ferrari in mostra (ANSA) – Yokohama.it

La Cgil ha pensato di diramare un comunicato, che suona come un allarme: “Ferrari, così come Maserati e Cnh, applica il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (Ccsl) che, pur avendo anche nel 2024 distribuito dividendi milionari, non ha risposto  alla richiesta salariale del biennio economico 2025-2027 per quanto riguarda la richiesta di aumentare gli stipendi, in modo da poter recuperare il potere di acquisto delle retribuzioni. La trattativa per il rinnovo del biennio economico per la quale la Fiom Cgil ha presentato una piattaforma da diversi mesi, non sta proseguendo e determina la vera e propria erosione del potere d’acquisto degli stipendi. Questo è il momento di trattare un salario più dignitoso“. Vedremo quello che sarà lo sviluppo delle trattative nei prossimi giorni, in modo da alleviare le tensioni.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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