La Vespa è un vero e proprio mito italiano, un punto di riferimento che si appresta a compiere 80 anni di età. Scopriamo quali sono i segreti di questa versione, più veloce anche di una moto.
Era il 23 di aprile del 1946 quando l’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio brevettò la Vespa, da un’intuizione di Enrico Piaggio, il quale voleva mettere a disposizione della popolazione, distrutta dagli orrori della seconda guerra mondiale, un mezzo economico e pratico per la città. Nel corso della sua storia, il Vespino è stato realizzato in un numero impressionante di varianti, ed oggi ci concentreremo sulla 150 GS, che sta per Grand Sport, dotato di prestazioni eccezionali.

A raccontare la sua storia è stato il sito web “InSella.it“, che ne ha ricordato le gesta. La presentazione avvenne nel 1955, rappresentando un’innovazione nel mondo delle due ruote. Il motore era un due tempi da 146,5 cc di cilindrata, ed era dotata di scocca portante in acciaio, sospensioni a molle elicoidali ed ammortizzatori idraulici. Considerando che is tratta di una Vespa che compie 70 anni proprio nel 2025, è giusto reputarla un modello rivoluzionario per l’epoca. Il colore era un grigio metallizzato, ed il prezzo era contenuto per ciò che riusciva ad offrire.
Vespa, alla scoperta della 150 GS super performante
Secondo quanto riportato dalla fonte sopracitata, la Vespa 150 GS aveva un prezzo di 178.000 lire, e furono parecchi gli appassionati che decisero di acquistarla. La produzione andò avanti sino al 1961, e la serie per cui si fece notare maggiormente era la VSIT. Essa era dotata di cavi esterni e di un design sportivo aggressivo, venendo ribattezzata Espone. La potenza del motore era di 8 cavalli a 7.500 giri, per una velocità massima di 100 km/h, un dato irraggiungibile anche per molte moto che possedevano la sua stessa cilindrata. Il carburatore era montato direttamente sul cilindro, soluzione già provata sulla Vespa Sei Giorni, un esemplare da competizione.
Dando un’occhiata al cambio, era dotato di 4 marce, con frizione a 4 dischi. I freni a tamburo con anelli in ghisa erano un’opera d’arte, così come le molle elicoidali e gi ammortizzatori idraulici. Il design era caratterizzato da un faro montato sul manubrio, con tanto di serbatoio integrato nella cocca. Questo è il modello più ricercato dai collezionisti, e ci stiamo riferendo alla Vespa 150 GS di prima generazione, che fu poi sostituita, tra il 1956 ed il 1958, da un’evoluzione. Di certo, ancora oggi, è una delle creature del gruppo Piaggio più desiderate, un gioiello di cui andare fieri.