E’ nata per sfidare le più agguerrite rivali sul mercato, ma non lasciò il segno. Scopriamo di quale modello di Yamaha si tratta e perché non decollò.
Chi ha vissuto, o sentito parlare degli anni ’80 e ’90 avrà di certo un ricordo dei poster. Rappresentazioni di artisti, di attori, musicisti ma soprattutto per gli appassionati delle due ruote, poster di moto da corsa o dei propri beniamini in sella. Facciamo un salto nella storia e recuperiamo un modello, oggi di interesse collezionistico, ma fino a poco tempo fa non di grande valore o di successo nell’ambito dei risultati in pista: la Yamaha FZR 750R, chiamata anche nell’ambiente delle corse OW01, una motocicletta prodotta dalla casa motociclistica di Iwata dal 1987 al 1992.

La moto giapponese era una cosiddetta “race replica”, realizzata in produzione limitata esclusivamente per ottenere l’omologazione per l’impiego agonistico nel campionato mondiale superbike. La dicitura OW01 è il nome in codice del progetto usato durante lo sviluppo della moto, che in seguito venne mantenuto anche sulla moto di serie. La FZR 750R era una sportiva di medio-alta cilindrata dotata del motore Yamaha a quattro cilindri in linea inclinati in avanti di 40° da 749 cm³, telaio “Deltabox” in alluminio, testata a 20 valvole (ogni cilindro ne aveva 5, di cui tre di aspirazione e due di scarico), svariati elementi e componentistica realizzate in magnesio e titanio
L’insuccesso della Yamaha
C’era grande attesa per questo modello. La sospensione posteriore era costituita da un ammortizzatore Öhlins con regolazione del precarico idraulica. La trasmissione era affidata a un cambio a sei marce con rapporti ravvicinati. Lo scarico era dotato della valvola parzializzatrice EXUP, mentre l’aspirazione di quattro farfalle e altrettanti carburatori. Date una occhiata al canale YouTube Iconic Auctioneers.
Le vendite furono limitate a sole 500 unità. Oltre alla potenza massima di 77 CV per il mercato nipponico e circa 121 CV a 12mila giri per quello d’esportazione, tra la versione nazionale e la specifica di esportazione, cambiavano il design attorno ai fanali del cupolino, il parafango e le grafica della livrea. Sul mercato italiano nel 1989 aveva un prezzo di circa 36 milioni di lire.
Nonostante le sue qualità tecniche, la OW-01 non raggiunse mai la popolarità della rivale Honda. In questi giorni è stato battuto all’asta di Iconic Motorbikes un’unità ancora inscatolato, con appena 1 km, per la cifra di oltre 80.000 dollari. Non sono bruscolini ma la moto venduta è da vetrina. Peccato che ai tempi non fu capita.