Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi, pur essendo personaggi controversi, hanno segnato un’epoca, e potevano contare su dei patrimoni personali con ben pochi eguali in Italia. Ecco chi era più ricco tra i due.
L’Italia che conosciamo oggi non è più quella di un tempo, contraddistinta dalla presenza di uomini che avevano voglia di investire e di crearsi un mito addosso, anche partendo da zero o accrescendo le ricchezze personali. In tal senso, due icone sono Silvio Berlusconi e Gianni Agnelli, che pur avendo fatto discutere per le loro scelte ed il modus operandi adottato in carriera, hanno saputo scrivere la storia.
L’Avvocato se n’è andato nel 2003, lasciando la FIAT nelle mani di Sergio Marchionne, che l’avrebbe risollevata dalla crisi degli ultimi anni, per poi passare la gestione, come da volontà di Agnelli in persona, a suo nipote John Elkann. D’altra parte, Berlusconi è scomparso nel 2023 per leucemia, dopo una vita in cui è stato protagonista in tutti gli ambiti, dalla politica allo sport, passando ovviamente per il campo imprenditoriale. Nelle prossime righe, andremo a scoprire chi, tra i due imprenditori protagonisti del nostro paese nella seconda metà del Novecento, possedeva le maggiori ricchezze.
Patrimonio, ecco chi era più ricco tra Agnelli e Berlusconi
Gianni Agnelli è nato già ricco, data la potenza della propria famiglia, mentre Silvio Berlusconi è il classico self-made-man, essendo nato in una famiglia benestante ma non ricca. Senza ombra di dubbio, l’Avvocato era più ricco del Cavaliere, visto un patrimonio che, solamente a livello di oro, era pari ad oltre 10 miliardi di euro. Viceversa, nel momento della morte, Berlusconi poteva vantare una ricchezza pari a 7,1 miliardi di dollari, risultando il 352esimo uomo più ricco del mondo ed il terzo in Italia, numeri certamente soddisfacenti, ma che non gli permettevano di eguagliare l’Avvocato.
L’ultimo bilancio della holding Fininvest prima della morte di Berlusconi, datato 2021, annunciava un patrimonio di 4,9 miliardi Neto, mentre la quota dell’ex Presidente del Consiglio italiano era di quasi 3 miliardi di euro. L’eredità di Agnelli è passata direttamente ai nipoti, ovvero i figli di Margherita, e tra le parti è nata una famosissima battaglia legale. Margherita, dopo la morte dell’Avvocato, ha firmato addirittura un accordo di rinuncia all’eredità in cambio di beni per un valore pari ad un miliardo e 275 milioni di euro. Non proprio bruscolini, giusto per usare un eufemismo.
