Si discute da giorni del possibile stop alle auto diesel Euro 5, e l’obiettivo di Matteo Salvini è quello di salvare la loro vita e di continuare a permetterne l’utilizzo. Scopriamo tutte le mosse del futuro.
Contro le auto diesel è in atto una vera e propria crociata ormai da diversi anni, esplosa in occasione dello scandalo dieselgate, delle emissioni truccate, che vide protagonista la Volkswagen. Da quel momento in avanti, i costruttori hanno diminuito gli investimenti sul motore a gasolio, puntando maggiormente su ibrido ed elettrico, aprendo ad una crisi del settore che è ben lungi dall’essere superata.
Il diesel continua a piacere alla clientela, e non è un caso che sul mercato dell’usato italiano siano proprio le auto a gasolio quelle più ricercate e vendute. Le amministrazioni locali sono però decise nel voler mettere al bando le auto diesel, soprattutto quelle più datate e sprovviste, in molti casi, degli ultimi dispositivi anti-inquinamento, come può accadere nel caso di mancanza del FAP o del serbatoio dell’AdBlue. Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, intende impedire che questa lotta contro il diesel vada avanti.
Secondo le ultime notizie, un emendamento futuro al decoro Infrastrutture potrebbe salvare le auto diesel Euro 5, che rischiano di essere messe al bando. Matteo Salvini, presente ad un evento de “La Verità“, ha fatto sapere che il tentativo verrà fatto. Al momento, un protocollo fra il governo e le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto prevede che dal primo di ottobre prossimo al 15 di aprile del 2026 le auto Euro 5 a gasolio vengano bandite nei comuni con oltre 30 mila abitanti nei giorni feriali, dalle ore 08:30 alle ore 18:30. Successivamente, ciò accadrà sempre dal 15 di settembre di ogni anno al 15 di aprile di quello successivo.
Il decreto Infrastrutture numero 73 è già stato approvato dall’esecutivo il 19 di maggio scorso, per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale due giorni dopo. Per diventare legge occorre il via libera del Parlamento, che può apportare però alcune modifiche, come quella a cui si riferisce Salvini. La conversione deve avvenire entro due mesi, e ciò significa che i proprietari di auto diesel fino ad Euro 5 che potrebbero essere coinvolti dal provvedimento conosceranno l’esito entro il 19 di luglio prossimo. Il leader della Lega punta dunque a fermare questa novità, che rischia di mettere in ginocchio centinaia di migliaia, se non milioni di automobilisti italiani.
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