I dipendenti del brand Volkswagen stanno vivendo un vero incubo. Una fetta di lavoratori è già stata licenziata, mentre entro il 2030 saranno fatti fuori 20.000 impiegati.
La Germania non registra una crescita economica significativa da cinque anni. Si tratta di un’inversione di tendenza sorprendente per la più grande economia europea, che per gran parte di questo secolo aveva incrementato le esportazioni e dominato il commercio mondiale di prodotti ingegnerizzati come macchinari industriali e auto di lusso.

Le cause dove affondano le ragioni della crisi sono molteplici e non facilmente di pronta soluzione. La Germania, e in particolare l’industria dell’automobile tedesca, sta conoscendo una crisi mai vista prima in Europa. Per anni la Germania ha beneficiato dell’ingresso della Cina nell’economia globale. Le aziende tedesche avevano trovato un nuovo enorme mercato per macchinari industriali, prodotti chimici e veicoli.
All’inizio e alla metà degli anni 2010, Mercedes-Benz, Volkswagen e Bmw hanno ottenuto grandi profitti vendendo in quello che è diventato il più grande mercato automobilistico del mondo. La Germania, la più ‘autocentrica’ delle economie dell’Unione europea, è quella che ha avuto più da perdere dalla politica industriale cinese orientata all’esportazione. Nel 2020 la Cina non era un Paese esportatore di veicoli. Le esportazioni nette della Germania si sono dimezzate, scendendo a 1,2 milioni di auto. La capacità produttiva cinese è stimata ora in 50 milioni di veicoli all’anno, circa la metà della domanda globale.
La decisione dei vertici della Volkswagen
Il marchio tedesco ha concordato 20.000 tagli di posti di lavoro in Germania entro il 2030, nell’ambito dei suoi sforzi di riduzione dei costi. “Circa 20.000 uscite dall’azienda entro il 2030 sono già previste contrattualmente“, ha dichiarato il responsabile del personale Gunnar Kilian durante un incontro aziendale nella città settentrionale di Wolfsburg. “Le prime misure della nostra ‘Volkswagen del futuro’ stanno prendendo forma e siamo sulla buona strada. Con progressi tangibili nei costi di produzione a Wolfsburg e tagli di posti di lavoro, in conformità con i contratti sociali, nelle sei sedi tedesche di Volkswagen, stiamo accelerando la nostra trasformazione“.

La ruota della fortuna sta girando in una direzione contraria, la Cina la fa da padrona e in Europa, in Germania, non si può fare altro che fare tagli di personale in via programmata nell’industria dell’automobile più importante d’Europa.