Max Verstappen è l’uomo più rappresentativo da anni per la Red Bull, attorno al quale l’intera squadra si aggrappa. In caso di suo addio in chiave futura, dovrà cambiare tutto all’interno del team.
Mentre la F1 è di scena a Montreal, iniziano ad animarsi i discorsi relativi al mercato piloti, visto che la situazione delle due classifiche iridate appare già cristallizzata. La McLaren è in fuga ed il titolo piloti è una questione tra Oscar Piastri e Lando Norris, ed il solo Max Verstappen, che insegue con 49 punti di ritardo dall’australiano, può pensare di impensierire la coppia del team di Woking. Tra i costruttori, invece, la McLaren ha ormai 197 punti sulla Ferrari, con Red Bull e Mercedes ancor più attardate.
Fa spavento pensare al fatto che la Red Bull abbia conquistato, in tutto, 144 punti, e che 137 siano stati ottenuti da Verstappen. Ad inizio anno, Liam Lawson è stato rimpiazzato dopo due gare chiuse ampiamente fuori dalla top ten, ma da Suzuka in poi, Yuki Tsunoda, che ne ha preso il posto, ha portato a casa solamente 7 punti. Tutto ciò conferma quanto il team di Milton Keynes punti solo e soltanto su Verstappen, senza fare troppo caso alle performance del secondo pilota. In futuro, tutti ciò potrebbe cambiare.
Max Verstappen, a meno di colpi di scena, resterà in Red Bull nel 2026, ma nel caso in cui il team di Milton Keynes non risultasse performante nel nuovo ciclo tecnico, è probabile che possa dirigersi verso altri lidi. A quel punto, la squadra di Christian Horner avrà bisogno di un’auto universale, in grado di adattarsi alle caratteristiche di più piloti. Dal 2019 in avanti, al fianco di Super Max si sono seduti Pierre Gasly, Alexander Albon, Sergio Perez, Liam Lawson e Yuki Tsunoda, tutti abbondantemente demoliti dal quattro volte campione del mondo.
Che Verstappen sia uno dei piloti più forti della storia, un accentratore assoluto all’interno della Red Bull, è cosa nota, ma è impensabile che tutti i piloti sopracitati si vedano rifilare un secondo al giro, su ogni pista ed in ogni condizioni. In caso di addio dell’olandese, gli uomini di Horner dovranno cambiare, del tutto, la loro metodologia di lavoro, cercando un nuovo punto di riferimento a cui aggrapparsi. Super Max sarà insostituibile, e per mantenere lo status di top team, occorrerà un cambio di vedute pressoché totale.
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