Il gruppo Stellantis continua a far registrare delusioni, ed ha optato per la chiusura di un pezzo di storia del settore automotive del nostro paese. Ecco cosa è stato scelto di fare.
L’industria automobilistica è in enorme crisi in Italia, con una produzione di veicoli annua che è drammaticamente calata nel corso degli ultimi anni. A fronte di un Governo che ha l’obiettivo di produrre almeno un milione di vetture ogni anno, il 2024 si è chiuso sotto il mezzo milione di unità assemblate, andando a calare nettamente rispetto ai 700.000 assemblaggi del 2023, che già di per sé era stato ben lontano dagli obiettivi. Il gruppo Stellantis, dunque, ha il suo bel dà fare per ribaltare la situazione.
Stellantis ha rimpiazzato il dimissionario Carlos Tavares, che di certo non ha puntato sull’Italia, tanto per usare un eufemismo, in questi anni, con il 52enne napoletano Antonio Filosa, nella speranza che le cose possano cambiare e che la penisola torni ad occupare un ruolo di spicco in chiave futura. Di certo, quanto reso noto negli ultimi giorni non farà piacere ai lavoratori ed ai sindacati, visto quanto comunicato dal gruppo presieduto da John Elkann. Se ne va un altro pezzo di storia della nostra industria.
In queste ore, si sta verificando un qualcosa che potremmo considerare drammatico per il destino della nostra industria automobilistica. Il gruppo Stellantis ha deciso di smantellare il reparto dei motori Fire dello stabilimento di Termoli, situato in Molise, che negli ultime mesi ha già subito diversi esuberi. La Uilm ha commentato con amarezza la decisione del gruppo automobilistico: “Si chiude una pagina importante della nostra storia, un reparto che ha visto passare generazioni di lavoratori, che hanno versato impegno, sudore ed orgoglio“: La comunicazione è stata inviata ai lavoratori, che tanto si erano impegnati nel corso dei decenni.
Uilm ha inoltre ricordato la storia di questi motori, entrati ormai nell’immaginario collettivo. La presentazione del reparto risale al 1985, alla presenza del gran capo Gianni Agnelli, così come del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, rappresentanti di un’Italia che, purtroppo, non esiste più. Fire è l’acronimo di Fully Integrate Robotized Engine, ed ora, per un motivo o per l’altro, la crisi ha portato alla chiusura di questo programma. Stellantis, dunque, dovrà fare i conti con una nuova onta, che non mette il gruppo sotto una buona luce.
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