Come sono piombate in una crisi nera le auto migliori del mondo? Le vetture europee hanno fatto scuola ma ora secondo un CEO vivono una situazione disperata.
Fotografia dell’industria europea dell’automobile da parte di un “fotografo di eccezione”: Josu Jon Imaz, CEO di Repsol. Lo spagnolo ha una visione che potrete anche non condividere, ma assolutamente logica e aderente alla realtà.

Il CEO della Repsol, come affermato al Gipuzkoa Business Forum e riportato Auto.everyeye.it, ha spiegato: “negli ultimi sei anni abbiamo perso il 12% delle aziende ad alto consumo energetico in Europa” a causa degli “elevati costi energetici europei rifornite dalla Russia di gas e di materie prime cinesi. Abbiamo bisogno di politiche energetiche che si concentrino sull’energia e non siano subordinate all’ecologia”. In merito alla tecnologia migliore top, Imaz chiede di essere tecnologicamente agnostici. “E’ una responsabilità morale – ha analizzato lo spagnolo – continuare a produrre gasolio affinché i prodotti raggiungano i supermercati ogni mattina“.
L’annuncio del CEO Repsol
Una critica aperta alla Commissione europea e alle sue normative stringenti che non tengono conto delle effettive esigenze di tutti coloro che devono acquistare un auto, sposando solo una linea ideologica che sta pregiudicando fortemente l’industria europea dell’automobile e aggiunge “Il motore a combustione interna era il fiore all’occhiello dell’industria e ci siamo rivolti alla tecnologia cinese. Dobbiamo incentivare l’acquisto di veicoli per la mobilità senza danneggiare la nostra industria“.

Secondo Imaz i cittadini in possesso di un diesel di 20 anni potrebbero sostituire la propria auto con “un altro diesel con tecnologia migliore ed emissioni inferiori. C’è una barriera ideologica che incombe sulla tecnologia. Dobbiamo misurare l’impronta di CO2 completa dell’auto. Lasciamo che le persone comprino l’auto di cui hanno bisogno“.
“Il tanto bistrattato diesel ha salvato questo Paese“, per questo non bisogna demonizzare i motori termici, ma valutare l’impatto dell’inquinamento sulla base del ciclo completo di vita di una autovettura, senza isterismi e scelte dettate dalla propaganda green che non ha neppure dei supporti scientifici nel lungo periodo sulla tecnologia. “Entro il 2050, metà di tutte le auto saranno ancora a combustione interna“, ha concluso il CEO al dibattito Imaz al Gipuzkoa Business Forum.