Vi sono brand che hanno fatto la storia dell’automotive italiana. Nel segno della sportività più autentica Abarth ha rivoluzionato il concetto di divertimento alla guida.
Sono tante le regioni d’Italia dove si costruiscono auto performanti. Il Piemonte, rispetto all’Emilia Romagna, è da sempre concentrata su auto più popolari, ma vi sono delle belle eccezioni che non vanno dimenticate. Un uomo che ebbe un ruolo determinante nella fabbricazione di un mito dell’automobilismo è Karl Abarth che divenne poi per tutti Carlo.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale la fabbrica automobilistica torinese Cisitalia, decise di fare una collaborazione con un giovane elaboratore austriaco, Karl Abarth. Quest’ultimo aveva lavorato all’azienda motociclistica Motor Thun e ci sapeva fare con i motori. Karl era un pilota molto veloce e un preparatore con una attenzione ai dettagli unica.
Abarth: l’origine dello Scorpione
Il logo del brand è sempre stato uno Scorpione, segno zodiacale che rappresentava la personalità del suo creatore. Le Fiat, grazie a Karl e Guido Scagliarini, ha creato un mito. La coppia lanciò, nel 1949, ufficialmente la Abarth & C.. La prima vettura realizzata, la 204 A Roadster, di derivazione della FIAT 1100, vinse il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2.

Nel febbraio del 1961 Abarth progettò la 850 TC, una delle più fortunate trasformazioni FIAT della sua carriera. Partendo dalla base della Fiat 600 D, equipaggiata di un quattro cilindri in linea di 767 cm3 e portandone l’alesaggio a 62,5 e la corsa a 69 mm, ne determinò la cilindrata fino a 847 cm3. Coi nuovi pistoni il rapporto di compressione venne portato a 9,2:1 e, grazie all’adozione di un nuovo asse a camme più spinto, un carburatore Solex da 32, un nuovo filtro dell’aria, un diverso albero motore e uno scarico racing, il motore toccò i 52 cavalli a 5800 giri/minuto. La top speed era di 140 km/h, e si rende necessario intervenire sull’impianto frenante con dischi più grandi.
Oggi sembrano numeri ridicoli, ma per l’epoca erano performance da capogiro. Abarth ha fornito elementi a brand come FIAT, Lancia, Alfa Romeo, SIMCA, Autobianchi e Porsche. L’Abarth & C. crebbe a dismisura con 375 dipendenti e una produzione di circa 300mila marmitte l’anno. Le vetture compatte create sulle FIAT divennero le più divertenti sul mercato. Serie dopo serie le Abarth sono diventate auto sognate da giovani e adulti.