I motori diesel e benzina sono a forte rischio in base alle direttive europee, che ne vorrebbero il ban dal 2035 in avanti. Ci sono però dei reali pericoli dietro al loro abbandono al mercato.
Il momento è delicato per il mondo delle quattro ruote, a causa del calo delle vendite e della spinta verso la rivoluzione elettrica, che rischia di causare enormi perdite, in aggiunta a quelle che ci sono già state nel corso degli ultimi anni. Secondo un approfondimento riportato sul sito web “Panorama.it“, i motori termici avrebbero ancora ampi margini di miglioramenti, su tematiche come consumi ed emissioni, così come gli elettrici potrebbero fare dei passi in avanti su temi come l’autonomia, l’energia necessaria ed il calore, oltre che il discorso pesi.

Come ben sappiamo, dal 2035 in avanti è previsto lo stop alla produzione ed alla vendita dei motori a combustione interna, lasciando spazio solamente all’elettrico. In molti credono che i termici possano raggiungere efficienze del 50-55%, mentre oggi siamo al 45%, con il target di toccare qualcosa come 45 km di percorrenza con una olo litro di carburante. In futuro, sarebbe possibile integrare dei meno inquinanti carburanti sintetici, ma tutto ciò rischia di andare perduto nel caso in cui il ban totale venisse effettivamente confermato.
Motori, l’addio a diesel e benzina comporta seri rischi
Tecnici ed ingegneri avrebbero la possibilità di innovare in tutto e per tutto nel campo dei motori a gasolio ed a benzina, dal momento che essi potrebbero ancora fare dei grossi passi in avanti. Inoltre, con il loro addio andrebbero perduti circa un secolo e mezzo di conoscenze, che risalgono, in termini di origini, alla seconda metà dell’Ottocento, quando il termico fece la propria apparsa come motore a scoppio, iniziando a motorizzare i mezzi di trasporto.

Ha davvero senso gettare tutto via per far spazio all’elettrico? La nostra risposta è ovviamente negativa per il momento, anche perché si mettono a serio rischio innumerevoli posti di lavoro, dato che l’assemblaggio dei veicoli elettrici è paradossalmente più semplice e richiede un numero di persone a lavoro molto ridotto. Perdere delle competenze non è mai una cosa positiva, ed è per questo che occorre sperare in un’inversione di tendenza, per far convivere più tecnologie allo stesso tempo in chiave futura. Vedremo se ciò sarà possibile.