Marc Marquez ha dettato legge anche su una pista in cui non aveva mai brillato in passato come il Mugello. Il nativo di Cervera, dopo il trionfo domenicale, ha risposto al pubblico spiegando i suoi festeggiamenti.
I tifosi italiani speravano in un Pecco Bagnaia ancora imbattibile al Mugello, pista dove, negli ultimi tre anni, aveva vinto per tre volte alla domenica, imponendosi anche nelle due Sprint Race disputate. Tuttavia, Marc Marquez non ha dato scampo ai rivali, portando a casa 37 punti su altrettanti disponibili, siglando la pole position con tanto di record della pista. In seguito, il nativo di Cervera ha trionfato sia nella Sprint Race che alla domenica, illudendo solo nei primi giri che le cose sarebbero potute andare in modo diverso.

Bagnaia ha venduto cara la pelle ad inizio gara, ma una volta che i due fratelli Marquez lo hanno sverniciato, ha iniziato a perdere performance, per poi essere scavalcato anche da Fabio Di Giannantonio, autore di una bella rimonta che gli ha garantito un posto sul podio. Marc ha risposto da campione agli indecorosi fischi piovuti dalle tribune del Mugello, provenienti da un pubblico che, una volta in più, si è dimostrato di stampo calcistico e che non ci fa di certo onore.
Marquez, la bandiera Ducati una risposta al pubblico
Marc Marquez ha esaltato il comportamento di Davide Tardozzi, il team manager della Ducati che lo ha difeso dopo i vergognosi fischi successi al successo nella Sprint Race del sabato: “La 93esima vittoria non è un’impresa da poco, sono contento di aver ottenuto 37 punti in Italia, con un team italiana, su una moto italiana e su una pista italiana. Tardozzi? Sono andato da lui dopo aver visto il video dei fischi, gli ho stretto la mano e gli ho detto che ha un grande carattere. Io provo sempre a calmare le acque, ma lui ha difeso non me specificatamente, ma un pilota della Ducati, lo difenderà sempre, non importa chi sia. Mi sono sentito molto protetto dalla Ducati ed ho festeggiato sugli spalti Ducati“.

Marquez ha festeggiato il trionfo domenicale piantando una bandiera della Ducati: “Se ho festeggiato come Lorenzo piantando la bandiera? Sì, ho fatto quel gesto, improvviso sempre, ma sono davvero contento di come sia andato il week-end. Ho piantato la bandiera Ducati e non la mia perché così il pubblico stava più tranquillo. Se il mondiale è finito? Assolutamente no, Assen è un altra pista buona per Pecco, anche se 110 punti fanno una differenza importante“.