Si fa un gran parlare dei carburanti green che potrebbero contribuire al salvataggio dei motori termici, ed oggi vi parleremo della soluzione trovata da un gigante italiano. Ecco di cosa si tratta.
L’Europa ha deciso che, dal 2035 in avanti, la produzione e la vendita nel Vecchio Continente di motori a combustione interna sarà bandita, e che solamente le auto elettriche potranno essere commercializzate. Al momento, questa strada non sembra percorribile, dal momento che le vendite delle BEV sono ancora troppo basse. Molte aziende stanno dunque puntando sullo sviluppo di carburanti sostenibili, in grado di salvare i motori a combustione interna, che possano così ridurre le emissioni di CO2.
Tra le idee più interessanti c’è quella che ha portato allo sviluppo dei biocarburanti, senza dimenticare anche gli e-fuel, che sono molto in voga in Germania. Enilive, società che fa parte del gruppo Eni, si dedica allo sviluppo di prodotti e servizi per la mobilità sostenibile, ed ora ha preso parte attiva al Tour d’Europe. Si tratta di un’iniziativa che riguarda 20 paesi europei, utile per promuovere l’utilizzo dei biocarburanti, che nascono da materie prime rinnovabili. Il più noto è l’HVO, ovvero Hydrotreated Vegetable Oil, che punta a fare un netto passo in avanti nella decarbonizzazione dei trasporti.
Il Tour d’Europe mira a dimostrare che l’adozione di biocarburanti, che hanno un basso impatto ambientale, possa ridurre in modo significativo le emissioni di CO2, senza dover attendere le trasformazioni infrastrutturali che comporterebbe il passaggio al full electric. Enilive punta forte sull’HVOlution, biocarburante diesel che deriva al 100% da fonti rinnovabili, come oli esausti o scarti alimentari, ma anche sottoprodotti provenienti dall’industria agroalimentare. Al momento, questo carburante è già disponibile in ben 1.300 stazioni di servizio di Enilive, dislocate in tutta l’Europa. Ciò è possibile per via della compatibilità con motori già omologati per questo utilizzo.
Stefano Ballista, CEO di Enilive, ha affermato: “Abbiamo trasformato due raffinerie, a Gela ed a Porto Marghera, in vere e proprie bioraffinerie, ed una terza, situata a Livorno, sarà attiva già nel 2025. I nostri biocarburanti per trasporto su strada ed aviazione nascono da materie prime di scarto e dimostrano che è già possibile spostarsi in maniera più pulita, senza dover aspettare l’avvento di nuovi asset infrastrutturali“.
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