Il gruppo Stellantis continua a causare polemiche e malcontento negli operai, ed ora c’è un noto stabilimento a serio rischio. Scopriamo cosa è accaduto negli ultimi giorni e per quale motivo c’è da preoccuparsi.
Sono tempi duri per chi è impiegato all’interno del gruppo Stellantis, unico produttore di auto in Italia. Non sorprende, dunque, che l’industria automobilistica tricolore sia in crisi, considerando che molte vetture costruite sotto marchi italiani vengono ormai costruite all’estero. Il 2024 si è chiuso con meno di mezzo milione di veicoli prodotti nei nostri confini, a fronte di un obiettivo del Governo che è di circa un milione di auto prodotte l’anno.
Dunque, siamo ben lontani da quell’obiettivo, che in base ai calcoli garantirebbe dei livelli occupazionali accettabili. I licenziamenti proseguono, senza dimenticare le casse integrazioni, di cui Stellantis continua a servirsi. Nel frattempo, il gruppo sta generando ulteriori polemiche relativamente al sito di produzione di Cassino, situato in provincia di Frosinone, nel Lazio. I ritardi si susseguono e per i lavoratori non c’è alcuna certezza di un futuro stabile.
Secondo quanto riportato dal sito web “Leggocassino.it“, sono in atto ulteriori disordini presso l’impianto Stellantis di Cassino, dove l’Alfa Romeo Stelvio subirà dei ritardi. La nuova generazione del SUV della casa del Biscione, che sarà sia ibrido che elettrico, arriverà in ritardo, e lo stesso vale anche per la Giulia, i due modelli su cui Arese punta per il proprio riscatto. Ci sono gravi incertezze attorno allo stabilimento situato in viale Umberto Agnelli, e non c’è ottimismo in questo momento. Ci vuole tempo per adattare la piattaforma STLA Large all’utilizzo di motorizzazioni ibride, e questo è un problema non da poco.
Infatti, le elettriche non le vuole nessuno, o quasi nessuno, e l’ibrido è l’unica garanzia in questa fase, ma il ritardo non ci voleva. L’Alfa Romeo Stelvio non vedrà iniziare la propria produzione in autunno come si era previsto, ma del progetto si riparlerà sicuramente nel 2026, con la Giulia rinviata almeno al 2027. Gli ostacoli tecnici stanno aumentando in questi mesi, e l’attesa è preoccupante per i lavoratori. I volumi produttivi continuano a diminuire e non si può sperare di fare sempre leva sugli ammortizzatori sociali. Il nuovo CEO di Stellantis, Antonio Fiosa, avrà il suo bel da fare per cercare di risollevare una situazione che in Italia si è fatta tesissima.
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