Mentre la Ducati e Marc Marquez dominano la scena e volano verso il titolo iridato, il paddock della MotoGP è scosso da una vera e proprio guerra. Tra la squadra ed il suo pilota è lotta su tutti i fronti.
La MotoGP si prende un week-end di pausa dopo l’appuntamento di Assen, e tornerà di scena il prossimo fine settimana in quel del Sachsenring, per il Gran Premio di Germania. Assieme ad Austin e ad Aragon, quella tedesca è la pista preferita da Marc Marquez, che ha vinto a ripetizione da queste parti in passato. Marc ha 68 punti di vantaggio su Alex e 126 su Pecco Bagnaia, in quella che è una stagione senza storia.
Tra i grandi assenti, guardando anche al passato più recente della MotoGP, c’è ovviamente Jorge Martin, al suo primo anno in Aprilia, fermato da due gravi infortuni, e non lo rivedremo neanche in Germania per via di un processo di recupero che non accenna a concludersi per il meglio. Lo spagnolo ha intenzione di esercitare la clausola di uscita dal contratto con la casa di Noale, ed il suo manager Albert Valera ha ribadito lo scorso week-end che il campione del mondo lascerà il marchio veneto nel 2026. Il problema è tutt’altro che risolto, ed il management dell’Aprilia non ha intenzione di mollare l’osso.
MotoGP, Rivola pronto a portare Martin in tribunale
Dopo le dichiarazioni di Albert Valera dei giorni scorsi, che parla ormai di affare fatto per far sì che Jorge Martin lasci l’Aprilia, il grande boss del reparto corse della casa di Noale, Massimo Rivola, ha scelto di alzare la voce: “Sebbene la nostra posizione non cambi, volendo far rispettare l’accordo, tengono a sottolineare una cosa. Il pilota è sotto contratto, per cui, non libero di andare altrove. Siamo noi in qualità di costruttore a detenere l’accordo, e senza un intento comune, il pilota non va via“. L’amministratore delegato del marchio veneto ha dunque fugato ogni dubbio.
Rivola si è detto pronto anche ad una battaglia legale per far sì che Martin resti in Aprilia: “Vogliamo che Jorge cambi idea, possiamo lottare per il campionato e lui deve restare la nostra priorità. Potremo riuscirci nel 2026 e già quest’anno, come dimostrato da Marco Bezzecchi, saremmo stati della partita. O ci si siede ad un tavolo a parlarne seriamente, oppure si andrà in tribunale. Noi, come azienda, siamo pronti ad entrambe le opzioni, ma vediamo cosa accadrà in futuro“.
