Bugatti aveva costruito automobili a Molsheim, in Francia, prima di scegliere un luogo speciale in Italia per la produzione dei suoi gioielli.
C’era un’epoca in cui la Bugatti era un sogno molto più raggiungibile di oggi. Le hypercar nel nuovo millennio hanno raggiunto delle cifre inavvicinabili per le persone molto benestanti. Occorre rientrare in una ristrettissima cerchia di super ricchi, ma facciamo un passo indietro.

Nel 1987 il presidente Romano Artioli acquisì i diritti del marchio Bugatti e fondò la Bugatti Automobili SpA. Originariamente il genio milanese Ettore Bugatti si trasferì in Francia per costruire a Molsheim le auto di lusso più veloci al mondo. Con il passaggio all’imprenditore Artioli venne aperto un nuovo corso. Insieme a Ferruccio Lamborghini e Paolo Stanzani scelsero di realizzare una nuova realtà automobilistica. Grazie al piano industriale di Paolo Stanzani, l’imprenditore ebbe la cessione del marchio Bugatti dal governo francese.
Nacque a Campogalliano uno stabilimento si estendeva su 240.000 metri quadrati di terreno, proprio accanto all’autostrada 22. C’era un edificio amministrativo principale e lo studio di progettazione, il centro di sviluppo e collaudo dei motori, il centro di produzione, la pista di prova, la mensa e lo showroom, tutti progettati dal noto architetto Giampaolo Benedini. La factory era illuminata di luce naturale, enormi tubi di ventilazione bianchi su una base cromatica blu, il colore delle Bugatti. Furono 200 i dipendenti che avrebbero dovuto costruire una supercar in grado di piegare lo strapotere della Ferrari F40.
Bugatti, la fabbrica abbandonata
Lo stabilimento venne inaugurato ufficialmente il 15 settembre 1990, in occasione del 109° anniversario della nascita di Ettore Bugatti. La casa automobilistica aveva preparato una parata di 77 Bugatti anteguerra, che partirono da Molsheim, in Francia, per raggiungere Campogalliano, in Italia, su un percorso di 637 chilometri. Un anno dopo arrivò puntuale la EB110, il bolide più rapido al mondo.
Il resto è storia di un successo che fu sin troppo effimero. La crisi economica mise in ginocchio il segmento extra-lusso. Nel 1995, la Bugatti EB110, una delle auto più radicali della sua epoca, fu venduta a 350.000 dollari, una cifra che appare ridicola rispetto alle hypercar special di quest’epoca. La Chiron Profilée è una one-off speciale basata sulla Pur Sport che da listino si avvicina agli 11 milioni di euro. Vi lasciamo al video della factory italiana abbandonata da 30 anni dello YouTuber RangerRickTV.