La Formula 1, nel corso delle ultime ore, è stata colpita da un annuncio che sa di fulmine a ciel sereno. Il protagonista, che, almeno temporaneamente, dovrà lasciare il Circus, ne è rimasto molto sorpreso.
Il mese di luglio è meno ricco di impegni del previsto per la Formula 1, con soli due appuntamenti iridati in programma. Dopo la gara di Silverstone, dominata dalle due McLaren di Lando Norris ed Oscar Piastri, ci sono ben tre settimane di sosta, prima del ritorno in pista per il Gran Premio del Belgio. In quell’occasione, la Ferrari porterà al debutto la nuova sospensione posteriore, che testerà in un Filming Day previsto al Mugello la prossima settimana.
Il Cavallino vuole dare un senso ad una stagione, al solito, molto deludente, con la pista che non ha rispecchiato l’ottimismo ed i proclami dell’inverno, un qualcosa a cui siamo ormai tristemente abituati. Nel frattempo, l’intera Formula 1 è stata scossa da una notizia giunta come un fulmine a ciel sereno, che cambia le gerarchie e rimescola le carte anche in chiave mercato. Uno dei volti più importanti del paddock è stato sollevato dal proprio incarico, e per lo stesso protagonista della vicenda, si è trattato di una sorpresa inaspettata.
La Red Bull ha licenziato Christian Horner, colui che era stato team principal della squadra sin dal suo debutto in Formula 1, datato 2005. Il manager britannico ha salutato la sua squadra con un discorso intenso, intriso di emozioni: “Ieri sono stato informato dalla Red Bull che, dal punto di vista operativo, non sarei più stato coinvolto nell’attività o nel team. Rimarrò comunque alle dipendenze dell’azienda, ma dal punto di vista operativo, il testimone sarà passato. Per me è stato un vero shock, ho riflettuto molto nelle ultime 12 ore, ho voluto essere di fronte a tutti voi per dare questa notizia ed esprimere la mia gratitudine ad ogni singolo membro della squadra, che ha dato così tanto negli ultimi 20 anni e mezzo“.
Horner ha poi ricordato i propri trascorsi in Red Bull, un team che, sotto la sua guida, è salito al vertice del Circus in pochi anni: “Quando sono arrivato 20 anni fa, c’era qualche capello grigio in meno, non sapevo cosa aspettarmi, ma sono stato accolto molo bene. Abbiamo costruito quella che è poi diventata una potenza in Formula 1. Far parte di questa squadra è stato il più grande privilegio della mia vita. Ho lottato molto ed ho fatto del mio meglio, ora questo percorso si conclude. Mi dispiacerà non essere qui a vedere le prestazioni del nuovo motore l’anno prossimo“.
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