Un controllo al valico doganale di Chiasso ha fatto scattare un’indagine penale amministrativa su una SA, che è accusata di aver importato diverse Ferrari ed altre auto di lusso senza versare dei tributi per cifre molto elevate.
L’acquisto di una Ferrari è una fortuna, un onore che solo i più fortunati possono permettersi, così come tale discorso è valido anche per tutte le altre marche di supercar. I prezzi di acquisto per le auto del Cavallino superano di gran lunga i 200 mila euro, e sono in costante aumento. Tanto per farvi un esempio, la nuova Amalfi, restyling della Roma, costa 240.000 euro, mentre la sua antenata partiva da oltre 20.000 euro in meno.

Nonostante questo, le vendite continuano ad aumentare, permettendo ai fatturati di schizzare in alto. Altri marchi italiani come la Lamborghini sono in un momento molto positivo, mentre la Maserati vive una crisi senza precedenti, ed ha prodotto appena 45 auto nei primi 6 mesi del 2025. Nel frattempo, dalla Svizzera arriva una storia incredibile, l’apertura di un’inchiesta che si collega a dei tributi non pagati, da parte di una società che ora rischia grosso.
Ferrari, scatta indagine contro una SA per alcune importazioni
Sul sito web del “Corriere del Ticino“, è stata portata alla luce una vicenda a dir poco losca. Quasi 300.000 franchi di tributi doganali relativi all’importazione in Svizzera di 29 auto di lusso, tra cui anche Ferrari e Maserati non sono stati pagati, ma ora tutto sarà da versare con valore retroattivo. Tutto ciò è stato intimato dal Tribunale amministrativo federale ad una società del Canton Ticino, alla quale è stato contestato di aver noleggiato queste vetture di lusso all’estero, per poi rinoleggiarle nuovamente in Svizzera. La SA ha respinto del tutto quanto gli è stato intimato.

Pensate che la vicenda è iniziata diverso tempo fa, il 21 di marzo del 2014, quando a Chiasso, presso la dogana, le guardie di confine fermarono un uomo che viaggiava su una Mercedes GL 350, immatricolata in Germania. In base al contratto di noleggio, risultava che l’automotive era stata noleggiata presso la SA ticinese, e due anni dopo, l’Amministrazione federale delle dogane ha aperto un’indagine amministrative per presunte infrazioni alla Legge sulle dogane. Si scopre che ben 295.373 mila franchi di tributi non sono stati pagati. A tutto ciò si aggiungono anche 8.500 franchi di ripetibili, una vicenda davvero incredibile, ma lo stesso tribunale ci ha tenuto a fare giustizia.