Cambia tutto per l’utilizzo da parte dei Comuni italiani degli autovelox. Scopriamo come dice la nuova disciplina in materia, introdotta nelle ultime ore.
Chi non si è visto nella propria vita recapitare via posta una multa, sentita come ingiusta, magari un eccesso di velocità? E’ una condizione di impotenza per l’automobilista, che tra le mani sente l’ingiustizia, magari per un autovelox non omologato, ma dal 12 giugno, le amministrazioni locali con l’entrata in vigore definitiva delle nuove regole varate con il decreto firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’aprile dello scorso anno, non potranno più disseminare le strade di autovelox, ma dovranno rispettare distanze minime tra una postazione e l’altra e installarli, dopo il parere dei Prefetti, solo laddove ricorrano i presupposti previsti dalla normativa.

Cambia la musica per i Comuni italiani che da nord a sud hanno fino ad oggi battuto cassa, intascando cifre da capogiro dagli automobilisti e motociclisti, con multe salate basandosi su autovelox, a volte, non omologati. Gli autovelox garantiscono, ogni anno, entrate milionarie alle amministrazioni locali, soprattutto i piccoli Comuni spesso vanno a rimpinguare le casse grazie ai proventi delle multe. Da oggi, i Comuni che adottano apparecchi non omologati dovranno disattivarli, pena una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti, anche in virtù di una recente sentenza della Cassazione che ha bocciato la circolare ministeriale che equiparava l’omologazione all’approvazione degli autovelox, ribadendo come le sanzioni elevate da apparecchi non omologati siano nulle.
Autovelox, ora cambia tutto con l’omologazione
L’omologazione, essendo indispensabile per garantire il funzionamento corretto dello strumento, costituisce, quindi, il presupposto ai fini della validità legale delle multe: l’omologazione rappresenta il procedimento avente lo scopo di verificare l’efficacia e il corretto funzionamento degli autovelox e la loro rispondenza a determinate caratteristiche tecniche.

Con l’ordinanza n. 1332/2025, pubblicata lo scorso 14 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha ulteriormente consolidato la linea interpretativa secondo cui l’omologazione dell’autovelox è, condizione necessaria, per la legittimità delle sanzioni. Di qui la rilevata nullità dei verbali di accertamento e la revoca della decurtazione dei punti inflitta agli automobilisti. Vale sempre il principio del rispetto delle regole e del Cds, ma secondo un principio, se affidato alla tecnologia, di omologazione degli autovelox.