Il bilancio dei brand americani che hanno investito nell’elettrico non è positivo. Mettendo da parte Tesla, sono tante le start-up e i produttori che sono falliti.
L’elettrico è veramente il futuro dell’automotive? Secondo i burocrati di Bruxelles il mondo di domani sarà green e a zero emissioni, ma nella realtà le EV sono già passate di moda. Vi può suonare strano, ma in vista della dead line del 2035 o si farà una marcia indietro o si rischierà di distruggere un mercato che vale tantissimo in termini di PIL per tutti gli Stati. La Tesla per anni ha cavalcato l’hype per le auto elettriche, registrando ottimi fatturati, ma non è durato a lungo. I numeri attuali sono il segnale che i progressisti eco si sono ricreduti.

Solo alcuni Paesi del Nord Europa hanno seriamente stravolto l’intero parco circolante, ma parliamo di realtà con una bassa densità di popolazione e con stipendi medi elevati. Quindi per una questione logica non si può prendere la Norvegia come manifesto. Nelle altre Nazioni le infrastrutture di ricarica non sono sorte in modo democratico e i prezzi delle EV sono rimasti alti. Un major americano di EV è andato in bancarotta: le sue auto ora sono abbandonate e svendute. Il futuro sarebbe dovuto essere roseo per la Fisker, ma i piani non sono andati come previsto. A crescere sono stati i brand cinesi, come BYD, che offrono auto alla spina ma anche veicoli ibridi.
Il tracollo della Fisker
Il produttore di vetture elettriche americano aveva grandi piani, ma già nel 2013 si è ritrovato in difficoltà. E’ finita sotto la gestione dell’azienda cinese Wanxiang. Con il nome Karma Revero, nel 2017, è tornata in produzione, puntando su due motori elettrici A123 con celle al litio al nanofosfato da 20 chilowattora posti nella sezione posteriore e di un generatore a benzina dalla cilindrata di 2.0 litri, sovralimentato da 260 CV. Lo 0 a 100 km/h risultava coperto in 7,9 secondi, mentre la top speed toccava i 200 km/h.

Sono arrivati altri modelli in gamma. La Ocean avrebbe dovuto essere il mezzo del futuro. La Fisker, invece, ha dichiarato bancarotta, lasciando i proprietari del SUV elettrico in difficoltà. Se i creditori vedranno ricevere del danaro, i proprietari non avranno la stessa fortuna. Il valore delle loro auto è crollato e con la bancarotta anche i servizi di garanzia sono diventati impraticabili. Le Ocean hanno difficoltà a essere vendute anche alle aste perché nessuno le vuole.