Carlos Sainz non ha ottenuto il rinnovo di contratto lo scorso anno dalla Ferrari, così da far posto a Lewis Hamilton. Lo spagnolo è tornato su quanto accadde all’epoca, in un momento sicuramente difficile per la sua carriera.
Quando siamo ormai giunti a metà stagione, per Carlos Sainz l’adattamento alla Williams è ben lungi dall’essere terminato. Lo spagnolo è 15esimo in classifica con soli 13 punti conquistati, a -33 da Alexander Albon, il suo nuovo compagno di squadra che si sta dimostrando davvero ostico, conoscendo il team da ormai oltre tre anni e mezzo. Lo spagnolo è spesso stato più veloce di Albon in qualifica, per poi però perdersi in gara, non riuscendo a tirare fuori il massimo dalla monoposto, nettamente migliorata rispetto a quella dello scorso anno.

Bisogna riconoscere che per Sainz non dev’essere stato per nulla facile scendere da una Ferrari molto competitiva come quella dello scorso anno e salire su un’auto da metà classifica. Le vittorie di Melbourne e Città del Messico del 2024 ci avevano lasciato l’immagine di un Carlitos divenuto un membro del gruppo dei top driver, ma ora la situazione si è fatta ben più complessa per il figlio d’arte. A pochi giorni dal Gran Premio del Belgio, il madrileno è tornato a parlare dell’addio al Cavallino, dove ha fatto spazio a Lewis Hamilton, un pilota dal blasone impareggiabile.
Sainz, avrebbe potuto fare a pezzi la Ferrari
Carlos Sainz è tornato a parlare dell’addio alla Ferrari nel podcast “High Performance“, raccontando uno dei momenti più complicati della sua carriera: “Credo che un pilota con un grande ego avrebbe potuto fare a pezzi la Ferrari in quell’anno, magari diventando più politico. Tutti abbiamo dentro di noi un angelo ed un diavolo, ed il mio demone mi diceva che c’erano tante cose che avrei potuto fare, dire o cambiare. Per fortuna, ho fatto avere la meglio al mio angelo, sono riuscito a restare professionale, dando assolutamente tutto fino all’ultima gara per questo team“.

Sainz ha poi spiegato: “L’ho fatto per tutti quelli che non avevano niente a che fare con quella decisione. Io dovevo dare loro il mio massimo a livello professionale, portando a casa una bella stagione senza incendiare l’ambiente. Era giusto farlo, tanto per la squadra quanto per me stesso“. Carlitos, da grande professionista quale è, ha ottenuto due belle vittorie lo scorso anno, per poi avviare la nuova sfida con la Williams, un team in crescita ma con il quale deve ancora trovare le giuste misure. E l’augurio non può essere che quello di farcela in fretta.